Per Vegani DOC : il Kimki buddista in Sud Corea
La cucina vegana esiste da oltre 1000 anni e si trova all’interno del tempio delle monache buddiste di JINKWANSA a pochi chilometri ad ovest di Seul. La venerabile Gye-Ho fa da guida tra gli innumerevoli sentieri di un’alimentazione vegana che scommette sui cibi fermentati: niente carne, derivati del latte e nemmeno aglio e cipolla, che secondo le sua filosofia, rendono l’uomo irritabile.
Tra gli Onggi , recipienti in terracotta che contengono salse di soia dormienti da decenni, la prima ricetta da imparare è sicuramente il Kimki significa fermentazione di cavoli e lattughe, la tecnica più nota della tradizione coreana, in tutto il Paese infatti si contano circa un migliaio di preparazioni, molte di queste finiscono sulla tavola della mensa del tempio si mangia tra le monache dopo aver cucinato assieme a loro. Il costo per partecipare ed imparare è costituito da una semplice offerta libera.
Ricordatevi però che per i vegani DOC , non esistono frigoriferi, ci pensa il fuoco freddo dei batteri a conservare.
Sapienza e bontà secolare, ai posteri l’ardua sentenza!
Laura S.
on21 ottobre 2017 at 03:25 says:
Si chiama Kimci